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La vita non finisce con la diagnosi”, è questo il titolo del Convegno organizzato dalla Residenza Quisisana Siena, che si è tenuto questa mattina nella cittadina toscana presso l’Hotel Garden. Una mattinata di studio che ha visto la partecipazione entusiastica di direttori, responsabili e professionisti socio-sanitari che quotidianamente si prendono cura di persone fragili che con-vivono con la malattia.

Davanti ad una sala gremita di persone, è intervenuto l’Assessore alla Sanità del Comune di Siena Francesca Apolloni che, nel portare il suo saluto, ha voluto rimarcare come al di là del guscio, che può essere rappresentato dal corpo di una persona malata, non bisogna mai dimenticarsi che al suo interno i sentimenti continuano ad essere presenti.

Durante l’intervista di Renzo Colucci, direttore dell’Ente di formazione Seneca, Letizia Espanoli ha raccontato come è nato il metodo Sente-Mente, un modello innovativo e rivoluzionario, utile a svelare, nel dolore della malattia, le opportunità di viverla. Ecco dunque l’esigenza di una scuola che consentisse ad infermieri, assistenti sociali, psicologi, operatori sociosanitari, di apprendere cose diverse, per diventare portatori di una nuova cultura, cioè persone capaci di portare la felicità nella loro vita, capaci quindi di creare benessere sia per la persona malata, sia verso coloro che a vario titolo sono coinvolti nel processo di assistenza e cura, come professionisti della cura e della relazione, famigliari, volontari, ma anche Amministrazioni comunali, Associazioni Alzheimer, Associazioni Locali, giornalisti…

Il carattere innovativo di questo modello – racconta la Espanoli nel suo intervento magistrale – sta nell’individuazione e valorizzazione dell’essenza vitale racchiusa in ciascuna persona, dentro la quale c’è, fino alla fine dei suoi giorni, un nocciolo vitale dal quale partono e si irradiano emozioni, che bisogna saper riconoscere e saperle vivere”. Ecco perché la vita non può finire con una diagnosi…

di Pubblicato il 21 Maggio, 2019