Condividi questo articolo

“Ci mettiamo il cuore”.
Ostellato, 14 febbraio 2024 – Con l’inaugurazione presso la residenza Quisisana Ostellato, prende il via una serie di eventi che permetteranno di riflettere sul sentimento fondante di tutte le relazioni umane: l’amore.
Condividiamo il post del sindaco di Ostellato Elena Rossi:
Ci mettiamo il cuore è un’iniziativa organizzata da tutto il mondo dell’associazionismo ostellatese in collaborazione con l’amministrazione comunale, la biblioteca, le scuole, la parrocchia e molti commercianti e imprenditori del territorio. Abbiamo voluto creare e progettare una serie di eventi che ci permettessero di riflettere sul sentimento fondante di tutte le relazioni umane: l’amore.
Il cuore è il simbolo della nostra rassegna perché esso rappresenta diverse cose …..rappresenta la passione e l’impegno che i volontari mettono ogni giorno nella loro attività di volontariato. Ma è anche il simbolo del legame che unisce gli esseri umani e la cui difficoltà di gestione può sfociare a volte in atti di prevaricazione, violenza fino a giungere nei casi più estremi, purtroppo, al femminicidio.
Alla base dello spirito del volontario vi è senza dubbio l’altruismo, inteso come inclinazione e amore verso il prossimo. Tutte le nostre realtà associative sono importanti perché è proprio nell’ambito delle organizzazioni di volontariato che si respira ogni giorno l’aria della collaborazione, dell’aiuto, della solidarietà e si pongono le fondamenta dei corretti comportamenti relazionali e sociali.
La nostra vita quotidiana è infatti una trama di relazioni in cui ciascuno di noi può contribuire a creare le condizioni per il rispetto di valori universali come la libertà, la giustizia, la tolleranza, i diritti umani, l’uguaglianza e la non-violenza.
Ognuno di noi può, con i propri comportamenti di tutti i giorni, dare un piccolo contributo per costruire una società che abbia davvero a cuore il benessere e la libertà di ogni persona, dove non può e non deve esserci spazio per atti di prevaricazione, violenza e violazione dei diritti altrui ma devono prevalere il rispetto e la crescita comune.
Il problema della violenza di genere, ma penso anche ai sempre più frequenti episodi di bullismo, che ogni giorno riempie le cronache di tv e giornali è, infatti, un problema culturale e sociale sul quale abbiamo il dovere civile di attuare azioni di contrasto e di riflessione. La violenza e la prevaricazione dilagano in un contesto sociale che ne tollera e ne giustifica l’esistenza e invece si riducono là dove esistono gli “anticorpi” sociali.
Anche per questo è importante valorizzare, supportare e promuovere il volontariato e l’associazionismo che rappresentano una realtà preziosa e insostituibile grazie alla quale è possibile fare cultura, sensibilizzazione, progettualità e dare risposte alle esigenze della comunità.
Un ruolo decisivo in questo percorso di sensibilizzazione è sicuramente rappresentato dalle scuole. E’ infatti nel contesto scolastico che si pongono le basi educative sulle quali poggiano i comportamenti e la sensibilità dei futuri cittadini. Viviamo in un contesto sociale in cui la partecipazione civica è sempre più latitante e la sfiducia nelle istituzioni sempre più dilagante. E’ quindi necessario lavorare e progettare in sinergia con gli istituti scolastici affinché si ponga la giusta attenzione sull’educazione alla cittadinanza e alla partecipazione civica.
Spesso sento i miei concittadini, o leggo sui social commenti che mettono in evidenza come le nostre frazioni e i nostri territori si stiano spopolando e il sentimento prevalente sia quello del senso di abbandono. I numeri sono impietosi e mettono in evidenza fenomeni difficili da governare come denatalità, emigrazione e spopolamento, indice di vecchiaia tra i più alti. A ciò si aggiunge un progressivo depauperamento dei servizi e delle attività commerciali.
Tutto ciò ci restituisce la fotografia di comunità che si percepiscono sempre più isolate e impoverite.
Aldilà di ciò che le istituzioni possono fare per mettere in atto azioni di contenimento di questi macro fenomeni sociali (e possono fare molto), ho pensato che un primo passo doveva partire proprio da noi.
Provare ad unire l’amministrazione, le scuole, la biblioteca, le associazioni, il tessuto imprenditoriale e commerciale del nostro comune per riflettere sull’idea del “FARE INSIEME” del “FARE PER” del “FARE CON”, promuovendo e valorizzando le relazioni e gli scambi relazionali sottolineando l’importanza della collaborazione per lo sviluppo di tutta la comunità animati dallo spirito della partecipazione.
L’educazione democratica alla
cittadinanza richiede, infatti, un costante intreccio tra un civile senso di umanità, inteso come apertura all’alterità, e un indiscusso senso civico alimentato, da una quotidiana pratica alla responsabilità.
Ciò che si registra invece sempre più spesso, per esempio nell’ambito della cittadinanza sociale, è una frequente negligenza rispetto ai fattori di reciprocità, uno sbilanciamento tra un ricevere e un dare che fa della convivenza, un prodotto incompleto.
Mettiamoci il cuore rappresenta quindi l’auspicio affinché impegno e reciprocità possano diventare sinergici e si traducano in atti partecipativi in grado di introdurre i necessari cambiamenti sociali per favorire il senso di responsabilità individuale e la partecipazione.

LEGGI ANCHE: Quisisana Ostellato – Emozioni di Argilla Profumata durante la rassegna “Ci mettiamo il Cuore”

di Pubblicato il 15 Febbraio, 2024